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La vigna

Il Montepulciano d’Abruzzo è il vitigno rosso tipico dell'Abruzzo, il vino più importante di questa regione ottenuto dall’omonimo vitigno a bacca rossa, per vinificazione con macerazione.

Trattasi di una pianta vigorosa che presenta una fertilità basale inferiore al Sangiovese cui spesso viene assimilato. Differisce dal vitigno toscano per diversi caratteri biologici come ad esempio una mancata produttività sulle prime gemme del tralcio, una ripresa vegetativa più tardiva in primavera e una maturazione delle uve nella prima decade di ottobre. L’uva Montepulciano, inoltre, a maturazione, presenta una capacità colorante superiore a quella del Sangiovese.

E’ bene puntualizzare che il vitigno Montepulciano della nostra regione non ha niente a che fare con la città toscana che porta il suo stesso nome. L’equivoco nacque quando in passato gli ampelografi scelsero la strada più corta e collegarono le due realtà. Oggi infatti dopo una lunga diatriba si è propensi a credere che il vitigno è un autoctono dell’Abruzzo.
Le uve ottenute presentano una forte carica di colore, una buona acidità, sempre presente grazie all’acinellatura, e nei nostri terreni, un buon titolo zuccherino.

Il Montepulciano d’Abruzzo, ottenuto quasi esclusivamente dalle uve del vitigno Montepulciano con l’eventuale piccola aggiunta (max 15%) di altre uve di vitigni a bacca rossa non aromatici, fornisce un vino dal colore rosso rubino intenso con sfumature violacee, da giovane, e tende all’arancione se invecchiato, sapore asciutto, morbido, sapido, tannico. I profumi caratteristici sono quelli dell’amarena, del ribes e di altri frutti rossi maturi mentre in bocca si ritrovano il tabacco, la liquirizia, il cioccolato. E’ un vino robusto, di corpo, che ben si adatta all'invecchiamento. Il Montepulciano d’Abruzzo viene prodotto in due tipologie di colore: rosso e cerasuolo.Il cerasuolo viene vinificato in presenza delle bucce per un periodo limitato di fermentazione.

Coltivato in tutta le regione (dove occupa circa la metà del terreno coltivato a vite) ed in quelle vicine, dove da solo o in uvaggi con altri vitigni costituisce la base di diversi vini D.O.C. È  dotato di una certa rusticità, è abbastanza resistente alle malattie ed è di media vigoria. Nei terreni collinari, tendenzialmente argillosi e soleggiati, tipici della collina abruzzese, assicura produzioni costanti e qualità elevata. In tali ambienti la maturazione dell’uva è medio tardiva (metà - fine ottobre) e l’uva, se raccolta a giusta maturazione, assicura un elevato contenuto zuccherino, buoni contenuti di acidità, ricchezza di colore e contenuto in sostanze polifenoliche.

Il colore, come ben sappiamo, insieme agli aromi primari, è contenuto prevalentemente nelle cellule della buccia, che in questo vitigno si presenta molto spessa. Il vino prodotto in purezza da questo vitigno, veniva in passato acquistato sfuso da regioni enologicamente più evolute, dove per anni ha rappresentato la base per vini rossi più conosciuti, quindi utilizzato per il famoso taglio di vini di poca personalità. Oggi, si sta imponendo sui mercati nazionali ed esteri, risultando uno dei vini D.O.C. più venduti.

La produzione dell’uva e l’immissione in commercio del vino D.O.C. è regolata dal disciplinare di produzione del 1968 con DPR del 24/05 e modificato con Decreto pubbl. nella G.U. 254/92.      

 

Come si fa il vino ...
L'uva viene raccolta a mano, mettendola in cassette aperte.
La diraspatura delle uve rosse (separazione dei raspi dagli acini), si fa a mano.
La pigiatura si fa con i piedi…per donargli la nostra energia e farla fermentare senza aggiunta di lieviti.
La torchiatura delle uve pigiate con i piedi, serve per recuperare quella parte del mosto non fiore
La mia mission
Realizzare uno dei migliori vini al mondo secondo i metodi biologici e biodinamici, per donare piacere, gioia e garanzia di una vita salutare.
Stefania Pepe
La donna innamorata del vino
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